Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,