Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
È natale! Ve lo dico con il cuore! È natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine