I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi