È natale! Ve lo dico con il cuore! È natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,