Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Sublimo la mia esistenza tra cocci di vetro malandati. Eremo di una matita: immagini, ricordi frastagliati. Scrivo, cosi non odo
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Al dio degli uomini non posso dire dei buchi, dei solchi scavati
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Ho conosciuto donne poco serie, prive di "dignità". Eppure,
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!