Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Ho visto in faccia la mia follia. L’abominio della frammentazione. L’eco di un essere che non c’è più… In un sogno, la sua disgregazione.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.