Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,