Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Siete troppo ancorati alle idee altrui, a un alto permissivismo. Bisogna saper rinnegare.. se stessi.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,