Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine