Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi