Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia