I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.