Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto