Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me