Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
È natale! Ve lo dico con il cuore! È natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.