Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.