La neve stende dal porticato, le mani si sfregano rubando il fiato; viene l’inverno la sua coperta bianca,
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Lo senti, è il canto dei campanili, delle mie incertezze, onda, dei tuoi sospiri. È il fuggir grave,
All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
La verità? Tu non vuoi la verità. La verità è che siamo tutti
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
In questo giorno di pioggia ho pregato, chè lei morisse, che il suo ricordo fosse cancellato,
Donerò l’anima, la donerò alle stelle, in una notte di inchiostro di nuvole belle. La donerò col senno
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Ascolto, storie brevi alla radio, ti penso e mi ripenso. Scrivo i caratteri della mia vita.
Fiocchi di membra, ossi spezzati e vitelli mai nati.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,