I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… È non è giusto e soffre e si dimena,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto