Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Adesso so dove il mio nome alberga. È nei suoi occhi, tra le conserte braccia,
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Siete troppo ancorati alle idee altrui, a un alto permissivismo. Bisogna saper rinnegare.. se stessi.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.