Siete troppo ancorati alle idee altrui, a un alto permissivismo. Bisogna saper rinnegare.. se stessi.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Il Fuoco dell’alba, temeraria, attendi. Nel tuo adamo, nel tuo carnefice... Tuo:
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!