Un giorno ti dovrò spiegare.. Perché tra amore e amare, scelsi, d’amare.
La neve stende dal porticato, le mani si sfregano rubando il fiato; viene l’inverno la sua coperta bianca,
Volgo a te, come Orfeo volse ad Euridice. Occhi di pernice. È tuo lo sguardo
Salta la trota, tra le rive, la sua calla. La ginestra gemma, l’eliodoro,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Travagliata pietra gravida di terrore e rabbia, a chi ti rivolgi in questa notte scura?
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Prenderò un premio un giorno.. la motivazione sarà: Per la meraviglia che ha destato in noi,
Potrei, stringerti forte e nulla varrebbe lo spazio tra le dita fino alla morte. Più non vedrei
l’oro sulle scocche i pioppi che san di sale, le nuvole barocche e il marmo sulle scale. Il feretro, che sembra vivo,
Fiocchi di membra, ossi spezzati e vitelli mai nati.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Ti comprano solo, se sei in vendita.