Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Il Fuoco dell’alba, temeraria, attendi. Nel tuo adamo, nel tuo carnefice... Tuo:
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Al dio degli uomini non posso dire dei buchi, dei solchi scavati
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,