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kochis curcio

Alla corte d’Inconscio

Fuggi
o speranza
che mi grava
che mi opprime.
 
Fuggi,
come nuvola al vento,
le burrasche incresciose.
 
Nulla irriderà
nel sole di oggi
o in quello di domani.
 
In questo mio castello
vuoto
siam mendicanti
di una corte impietosa.
 
Noi stessi.
 
E mendico
di poter entrare
e di parlare.

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