Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… È non è giusto e soffre e si dimena,