Quanti lustri ci separano,
da ciò che eri e ciò ch’è stato.
Dai ricordi di un bambino,
da rincorse a perdi fiato.
Dalla scuola e le sue madri,
dal laudare e il si lodato.
E io,
che lodavo solo te,
ti aspettavo ogni sera,
con la gioia nel taschino.
E tu,
con le mani rovinate,
per i sogni di un bambino.