E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Ho conosciuto donne poco serie, prive di "dignità". Eppure,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Adesso so dove il mio nome alberga. È nei suoi occhi, tra le conserte braccia,