Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.