Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Il Fuoco dell’alba, temeraria, attendi. Nel tuo adamo, nel tuo carnefice... Tuo:
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.