Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.