Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!