La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!