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kochis curcio

Era mio padre..

Quanti lustri ci separano,
da ciò che eri e ciò ch’è stato.
 
Dai ricordi di un bambino,
da rincorse a perdi fiato.
 
Dalla scuola e  le sue madri,
dal laudare e il si lodato.
 
E io,
che lodavo solo te,
 
ti aspettavo ogni sera,
con la gioia nel taschino.
 
E tu,
 
con le mani rovinate,
per i sogni di un bambino.

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