Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Mia libertà, che da altri dipendi. Mia libertà, che sei la sciagura dei tempi.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.