Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
È natale! Ve lo dico con il cuore! È natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,