Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Sai, mi ricordo una panchina, nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi, e tutto, intorno a noi
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
La vita é come una patatina al for… Lo sai che fa male. Ma come fai a non mangiarla.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito