L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,