Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!