Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Forse non tutti sanno che... Ti droghi!
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.