Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ho conosciuto donne poco serie, prive di "dignità". Eppure,
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me