I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Sono a correre non c’è niente di più bello di un bel seno che balla. E ci ho tirato due piriti. E non guardare me
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.