Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Tigre! Tra foreste di mangrovie il tuo sguardo inquieto s’affanna.. Silente.
Potete scalare una vetta, la più alta, con una corda o le sole vostre dita. Doppiare Capo Horn
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Siete troppo ancorati alle idee altrui, a un alto permissivismo. Bisogna saper rinnegare.. se stessi.