T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,