Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Poiché dolcezza e ira sono conseguenza della disobbedienza, e la disobbedienza, dell’ingiustizia
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio