Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Adesso so dove il mio nome alberga. È nei suoi occhi, tra le conserte braccia,
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Il tuo desiderio d’amore precisa: che é la conchiglia che spiaggia la riva. Che cerca una spiga
Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.