Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… È non è giusto e soffre e si dimena,
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.