Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Dotti, politici, badanti. Come mignotte austere,
Caro piccolo insetto, il tuo bozzolo è salvo la crisalide piena. Un fiore, un giorno,
La vita é come una patatina al for… Lo sai che fa male. Ma come fai a non mangiarla.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Ci sono stronzi ovunque: a destra, al centro e a sinistra. Poi, altrove e tra loro, ci sono i fiori che sbocciano. Quando fate il salto...
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine