Sai, mi ricordo una panchina nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi e tutto intorno a noi
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… E non è giusto e soffre e si dimena,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
Ieri, toccavo il cielo con un dito. Non era per superbia, per vanità o altro.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Fuggi o speranza che mi grava che mi opprime. Fuggi,
I matti stelle cadenti sulla riva, sul bordo tutto in salita della normalità.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Con Bacco e Flora ho un contenzioso. A lui devo, un di di festa e del buon vino.