Potrei, stringerti forte e nulla varrebbe lo spazio tra le dita fino alla morte. Più non vedrei
Tre oche che starnazzano, Il migliore dei cani, la sabbia di un castello, una casa occupata. Come sei aironi immobili
Chiedo venia di un amore. Chiedo scusa, chiedo venia al sole. Chè la luna,
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Siamo polli, galline in batteria, uova negate, mai nati. Quando negato
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Donerò l’anima, la donerò alle stelle, in una notte di inchiostro di nuvole belle. La donerò col senno
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Un giorno ti dovrò spiegare.. Perché tra amore e amare, scelsi, d’amare.
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Volgo a te, come Orfeo volse ad Euridice. Occhi di pernice. È tuo lo sguardo
Ho visto una fata dal cuore gentil… nel grembo portava i color dell’ap… Il rosso, di lacrime e sangue, il nero come tana d’amante. L’azzurro, il verde,
Ti comprano solo, se sei in vendita.
Ascolto, storie brevi alla radio, ti penso e mi ripenso. Scrivo i caratteri della mia vita.
l’oro sulle scocche i pioppi che san di sale, le nuvole barocche e il marmo sulle scale. Il feretro, che sembra vivo,