All’ombra dei canneti una libellula si è scorta, si è fatta audace; da una ninfea ha raccolto la rugiada,
Fugge la corte il passero inquieto, il suo canto dolente, gli dei han posto il veto. Agita le zampette
In questo giorno di pioggia ho pregato, chè lei morisse, che il suo ricordo fosse cancellato,
Un eco di stupore, una realtà che sa di fiaba, un battito che sussurra al cuore. Credi, perché questo è vero, anche se sembra un miraggio,
Volgo a te, come Orfeo volse ad Euridice. Occhi di pernice. È tuo lo sguardo
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Non fermarti o morte, c’è posto per entrambi, sul sentiero, tra gli alberi. Li, io
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
E vivrò nella tua voce, nella speranza che ti compone, fino al desiderio ultimo di vivere, un giorno solo felice e nel tuo nome.
Mi chiedo, con la penna in mano, nel giorno andato come un sovrano… se il tuo amor sarà per sempre rivolto altrove, o a me, continuam… Cosa farò di questo abbraccio
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Prenderò un premio un giorno.. la motivazione sarà: Per la meraviglia che ha destato in noi,