Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Se lo cercherai, lo troverai ai bordi delle strade o su di un gozzo acceso, mente nei suoi balocchi,
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Ti ho rubato una foto ieri sera mentre eri tra i tuoi amici. Non pensare male,
È Natale! Ve lo dico con il cuore! È Natale! Siamo tutti più buoni... Me cojoni!
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Un’ala rotta, cosi non può volare. Io, preso da sconforto, Io... io non lo so fare. (uccidere… È non è giusto e soffre e si dimena,
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
Se così io mi rivelassi, tanto fragile da non piacere più ad alcuno e mi accorgessi
Io, sono avanguardia. Non mi interessa la contestazione.
Portami il girasole, affinchè io lo trapianti, tra le memorie dimenticate di queste corti d’amanti. Portami l’affetto
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!