Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Le mie scelte, non le rimpiango. Se le ho prese, era per una ragione.
L’infinito... è una bolla misera, ubriaca, affranta.
Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Il cielo si spezza in fili di gelo, abbraccia la terra con mani di brina. Superba inquietudine!
Quanti lustri ci separano, da ciò che eri e ciò ch’è stato. Dai ricordi di un bambino, da rincorse a perdi fiato. Dalla scuola e le sue madri,
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Sublimo la mia esistenza tra cocci di vetro malandati. Eremo di una matita: immagini, ricordi frastagliati. Scrivo, cosi non odo
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe
Libertà, diritti, catene, oppressi fardelli e anime “ubriache”.
Di su una vetta, erema scalzi la voce di Dio nel volto degli altri. Tra gli ulivi
Là dove il calcolo sogna e incontra la bellezza, nasce il genio.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.