Ti ho atteso in questi tre anni ogni, santo, giorno.
Sai, mi ricordo una panchina, nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi, e tutto, intorno a noi
E fiumi più non odo di gente alcuna. Solo miseria che non vive e spare
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
La verità non è un tempio, è una danza che muta tra colonne di alabastro. Si piega, balza su è giù, avanti e indietro, mutando.
Desideri senza pretese ci han forgiati. Seduti, su un altare di gradini
Si è a barattar l’amore Col vino in un cestello Che erotico già affonda Nel tuo mai triste e bello. La musica è finita
Con la mia sorte, cercando gli angeli tra i desideri. Truccando il due, noi due, cercando
Atterrito di non amare. Come una pietra scalza, sul nudo piè. Nudi, come l’amor sol è.
Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Ho chiesto alle stelle di Castore e Polluce, dove ci porta questa via, dove conduce. Nel mentre in cui
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Ho sentito denigrare la farfalla ed il lombrico in un torrente impetuoso. Insulti, spegnersi in stagni d’acqua chiara.
Non ci saranno prediche, Né più sermoni, Su ciò che ha afflitto Noi, Uomini nuovi.