Ho imparato che rivalsa e vendetta non colmano quel vaso vuoto che è il dolore.
Sarà l’amore, Il sorriso sopraffino. Saran le fragole, sarà il buon vino.
Un bacio ancora e ti vorrei tra le mie gambe nude. Ad ascoltare, sentire,
Corrono le biglie, tra i castelli di sabbia e sale e le gabbianelle ora si librano,
Dieci piccoli indiani andarono al parco, uno rimase appeso, ancorato nel fango.
Primavera, fa’ che tra le fragole non giunga altra stagione, allontana il bianco inverno le sue cime, il suo bastone.
Se togli tutto ad un uomo inevitabilmente, diverrà, un dittatore! Prima di tutto verso se stesso.
Ho amato fino all’inverosimile. Sono stato amato sino alla disperazione. Ho tradito
Caro, piccolo insetto, nel giorno scarno, piena crisalide, bozzolo salvo. Ti sarà donato
Sai, mi ricordo una panchina, nascosta nella mente mia. Lì mi abbracciavi, e tutto, intorno a noi
L’amore non è un capriccio, un’ottemperanza o un’obbedienza cieca. È un miraggio, l’illusione
Buonanotte fiordaliso, hai le stelle nel guanciale, hai la luna per amico, per coperta, hai foglie e fico. Io, ho un letto sgarrupato,
Voltati, la stella che ammiravi un tempo non porta più il tuo nome. Il tuo odio l’ha oscurata, l’ingratitudine
T’amo, e più non odo le mie parole. Sol delle tue, ora m’è colmo
Ingegnere, Idraulico, Mercante. Soffri d’amor, Ne ebbe